Pag. 18a – L’Italia batte l’ucraina per 85 a 75 davanti a 8.mila livornesi (LA CRONACA)

Pag. 18a – L’Italia batte l’ucraina per 85 a 75 davanti a 8.mila livornesi (LA CRONACA)

Serata magica insieme agli azzurri in parterre anche tanti vip, da Montano a De Raffaele

Una notte felice per la pallacanestro italiana, una serata magica per il basket livornese. Nel contesto di un Modigliani Forum gremito sino al ‘sold out’, con gli appassionati del territorio che hanno risposto
più che presente all’appello della nazionale della palla a spicchi, l’Italbasket di un osannato coach Pozzecco fa il proprio dovere contro l’Ucraina nel match di qualificazione per i prossimi campionati Mondiali. Una gara in realtà ininfluente per i destini azzurri, giàqualificati, ma che la nazionale (di ritorno
all’ombra dei Quattro Mori dopo ben 27 anni di digiuno in una piazza da sempre innamorata di questo sport) era chiamata a trasformare in vera festa con un successo, visto il contesto da lustrarsi gli occhi sugli spalti.

La cronaca

Tessitori ha ancora la mano fredda e fa zero su due ai liberi, così spetta a Mannion l’onore di aprire le marcature con altri due tiri dalla lunetta e infilare poi anche la prima tripla azzurra della serata livornese, pareggiando il momentaneo vantaggio gialloblù arrivato pochi secondi prima ancora dall’arco (5-5 dopo 3’30”). Il primo cambio del ‘Poz’ è per dare fiato a un attivo ma poco preciso Tessitori: dentro Biligha sotto canestro. Sono però una bomba di Ricci e una rubata con contropiede di Mannion a dare una prima ‘scaldata’ al pubblico di Porta a Terra. E’ ancora il ‘red Mamba’ a essere protagonista assoluto: già a quota 13 punti con una striscia di altri sei sigilli personali in meno di 8’, con una tripla che disinnesca il tentativo di difesa a zona avversario. L’Ucraina comunque non ci sta a recitare il ruolo di semplice comprimaria e con Lukashov si rifa sotto a meno 5 (19-14) costringendo la panchina azzurra a chiamare time out. Una sosta che non dà frutti perché l’Italia continua ad affrettare il tiro mentre gli ospiti si affidano a un Sano ispirato che segna e fa segnare Bobrov, quasi completando l’operazione aggancio (19-18).
Si riparte da un equilibrato 23-21 ma Visconti, guardia ala ex Brindisi ora a Pesaro, confeziona un esordio con i fiocchi: sette punti con tanto di tripla e schiacciata show condensati neanche nei primi 4’ sul parquet. Gli azzurri provano a scappare sul più 5 ma il ko al ginocchio per Biligha (distorsione) e la voglia di ben figurare ucraina non consente fughe degne di nota prima dell’intervallo. Anzi, Sanon in transizione sigilla la perfetta parità e poi imbuca il più tre gialloblù quando ancora mancano un giro di lancetta al riposo (40-43). Ci pensa un siluro del classe 2000 della Tezenis Verona Bortolani allora a mandare tutti negli spogliatoi con la bilancia perfettamente in equilibrio (43-43) ma la giovane Italia stenta a carburare, complice anche lo scarso rodaggio (tutti comunque in campo
almeno 1’): 13/27 dal campo tenuto su da una buona mira ai liberi (10/14) e da un Mannion leader indiscusso (19 punti al giro di boa in 15’ scarsi con 18 di valutazione.

Al rientro si gioca ancora sotto ritmo ma l’Italia pare aver preso le contromisure in difesa: Ucraina a bocca quasi asciutta nei primi 5’, così il libero di Spissu sigla il momentaneo più otto (53-45). Pozzecco però non frena gli esperimenti e la palla in post basso non frutta mai, così l’Ucraina piazza un controbreak di 9-0 con canestro di Bobrov. La panchina Italia chiama così il time out per riordinare le idee a -2’40” dalla penultima sirena. Tocca quindi ancora a Mannion rompere il digiuno dalla lunetta e riportare avanti i padroni di casa (55-54) e poi a Spissu con una tripla frontale lanciare la volata (58-57 al 30’).
E’ ancora il regista di Venezia con un sottomano a dare il primo segnale nel periodo finale. Proprio Spissu spacca in due il match, stavolta in maniera definitiva, con una striscia personale (6 nei primi 30’, finisce addirittura con 21 punti). L’Ucraina non ha più benzina nel serbatoio per reagire e l’ennesima tripla di Mannion (al record personale di punti con la maglia azzurra, 28) lancia sul più 13 l’Italia e fa scoppiare del tutto la festa sugli spalti del Modigliani.

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